26 maggio 2020

QUANDO VOLEVO ANDARE A SANTIAGO. e poi son diventata misantropa



Avevo un bel lavoro. pesante. ma nessuno ti paga per grattartela. ma mi dovevo un cambio di rotta. troppo tempo fuori, e troppe poche certezze, per me, per lui e soprattutto per quel bambino che tanto avevo voluto ma che non potevo mai vivere appieno. cosi mi sono licenziata, e siamo stati a Bruxelles(di cui un giorno vi parlerò) e stavamo progettando il viaggio di una vita, un qualcosa che avrebbe dovuto cambiare il nostro modo di vedere e intendere la vita. 

un viaggio lungo cosi tanti km, fuori,  ma soprattutto dentro di se...
ma il karma è una strana cosa, tanto da, tanto toglie, e mentre nonna, che per lei anche il paese della zia, a 10 minuti di curve era l'estero, sbraitava e metteva il broncio,perché saremmo stati tutti lontani, i suoi bambini, ha pensato bene di spaccarsi la testa del femore.
L'ospedale, i 30 giorni più assurdi della mia vita, le giornate scandite dai turni degli infermieri. 
io li. ferma. e li vedevo arrivare assonnati, fare il giro, andare in pausa, darsi il cambio, andarsene, e ridarsi il cambio la mattina seguente... ed io li. immutabile. come un film in time laps. 
era qualcosa di surreale.
il giorno cercare la quiete, la notte pregare che arrivasse presto il giorno coi pensieri più nitidi di nonna, che la notte aveva paura e piangeva e non capiva... e come avrebbe potuto? sospettare un enorme tumore al polmone quando aveva solo una stupida gamba rotta. sono stati i 30 giorni che hanno cambiato la mia vita,credo.
impari chi il proprio lavoro lo fa per passione. chi per caval donato. chi lo detesta. ma non importa... potresti prendere a testate anche i muri se servisse a darti ancora un minuto solo con quella assurda vecchia che in 90 anni ti ha dato ogni goccia di amore che aveva. senza lesinare mai per gli altri, perché eravamo tutti figli uguali. io un po più però. l'ho sempre saputo...lei era la MIA. e quando hanno detto che era questione di tempo io ho deciso che non lo potevo accettare. che i rapporti fittizi mi fanno orrore. che non dirò mai qualcosa che non penso solo perché ci si aspetta questo.
che se non avrò nulla di carino da dire, allora farò silenzio. che non vorrò mai più finte amicizie di convenienza, tanto per riempire spazi.   ed ecco... benvenuta MISANTROPIA



un ringraziamento speciale per aver permesso di sopportare quei giorni a PAOLO NUTINI  che ha (a sua insaputa)permesso a me di smaltire la rabbia con lui, e mi ha urlato IRON SKY centinaia di volte,lasciandomela urlare con lui e poi ha cullato quei pochi sonni fatti,...

e vorrei ringraziare flavia dolciami, andrea schiavone, antonello bovini, l'anestesista figo che non ci avrebbe scommesso un soldo bucato sul risveglio di nonna... ma come le ha fatto notare lei, le capponi so de na tempra bona.
un grazie allo staff e ai pazienti e ai familiari di questi, del reparto di ortopedia del Silvestrini di perugia, perchè con la delicatezza, la professionalità, la voglia di fare davvero la differenza, con tutta la loro umanità,sono riusciti a rendere un po piu leggeri i miei giorni di quell'agosto assurdo. GRAZIE. e come vi dissi allora, vi auguro che la vita non vi renda mai dei cinici insensibili.ce ne sono già troppi di pressapochisti. voi fate cio che amate, sempre nel migliore dei modi.

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