capita che certe sere sei rilassato,capita che bevi, bicchiere dopo bicchiere, giusto quella bottiglia di vino di troppo.scorrono le parole,a fiumi,complice il buio,la luna,la bella giornata appena trascorsa,la brezza serale,dopo una giornata da 30°c all'ombra.
capita che mentre parli riesci a non perderti,ma contemporaneamente ti viene in mente che se il tuo gelsomino ha appena messo le foglie nuove,a breve ti godrai il profumo intenso dei suoi fiori...che peccato non averli già,sarebbe stato perfetto!
e sempre chiacchierando ti rendi conto che in balcone manca una panca ed un tavolino,ma va benissimo anche così,seduta sul pavimento ancora caldo,a piedi nudi,la schiena appoggiata al muro,riparata dagli occhi del mondo.
non pretendo che qualcuno comprenda questo post.
questa è una di quelle volte in cui scrivo solo per me stessa,o quasi.
lui mi dice che un giorno capirò.mi dice che sono meglio.mi dice che il perdono ci scorre nel sangue.che a tempo debito farò la scelta giusta.
mi dice che la vendetta mi consumerà.io ribatto che che in fondo,se una candela non brucia non ha ragione di esistere.
per ora mi nutro di quel dolore.non riesco a farne a meno.
la mattina mi alzo,rido,canto,e vedo il mondo a colori,ma sono volubile,e istintiva,e mi basta un tramonto,una canzone,o un ricordo che mi attraversa la mente in un momento in cui sono più ricettiva,e mi perdo.
certe volte è piacevole.tiri le somme e ti scopri una trentenne mediamente serena,con quel pizzico di incazzosità,perchè va bene essere buoni,ma qui se ne approfittano tutti...,decisamente felice,follemente innamorata,goffamente mamma.certe volte l'eco delle parole sembra non finire mai.
cerchi di capire se a parlare per te sia una feroce lucidità,o anni di delusioni,rabbia e il tuo orgoglio,che poco razionalmente ti impediscono di immedesimarti in una determinata situazione,e non ti fanno capire che forse lui ha ragione.
forse lui ha ragione.forse l'idea di diventare quello col coltello dalla parte del manico fa paura ad uno che di indole non è così.
forse lui ha ragione.
o forse è solo buonismo e ipocrisia.forse la coscienza gli impedisce di vedersi come quello cattivo,come il bastardo che potrebbe essere.
mi viene in mente freud,quando scriveva sui filtri che ci pone la società,sull'opinione comune che devia le nostre reazioni istintive.
ecco,solo i bambini e i pazzi,a cui dell'opinione comune poco importa,è concesso di esprimersi liberamente ed essere scusati.a loro non importa cosa gli altri pensino.dicono quello che vogliono dire.esprimono più correttamente possibile il loro pensiero,e basta.gli altri poi facciano come gli pare,pensino pure quello che vogliono.noi invece viviamo castrati dai non si fa,non si dice,non sta bene.
poi compriamo le pomatine per le dermatiti,il malox per i dolori di stomaco e paghiamo lo psicanalista,perchè a lui possiamo dire tutto senza troppi filtri,e gli è vietato giudicarci,o quantomeno andarci a sputtanare.
o peggio ancora viviamo come dr.Jekyll e mr.Hyde.con una impeccabile facciata pubblica,e coi peggiori pensieri nel privato.
io credo di non aver mentito.sorry.non me ne frega un accidente di essere superiore.si tratta di essere giusti.avresti potuto uccidermi mille volte materialmente.
moralmente lo hai fatto molte di più,innescando meccanismi di autodistruzione,autolesionismo folle(che se ci pensi,se non mi ami tu ,come può amarmi qualcun'altro?tanto vale darsi per vinti,e lanciarsi nella gabbia dei leoni)ed un bel giorno dovrei anche guardarti e dirti che ti perdono?mavvaffanculo và.
se sono una persona peggiore lo devo a te.
se ho paura lo devo a te.
se sono insicura lo devo a te.
se mi arrendo prima di partire lo devo ai tuoi grandi discorsi su come tanto non ce la posso fare,e comunque che le mie idee sono solo cazzate.quindi di nuovo grazie.
se non mi fido mai fino in fondo lo devo a te.
se poi,nonostante tutto sono ancora viva,non è che mi viene in mente di dirti "grazie per avermi pugnalata mille volte in punti non mortali,così da prolungare l'agonia.eh no,e mica so scema!
m'è andata bene.mi sono aggrappata con tutta me stessa alle pochissime certezze che avevo,e sono diventata grande.ho chiuso gli occhi e stretto i pugni,e per ogni ferita rimarginata mi sono sentita più forte.più invincibile,più carica di risorse.ma in tutta la mia follia non ho mai pensato di doverti ringraziare per avermi messa davanti ad ostacoli simili.ne facevo anche volentieri a meno.
magari mi sarei persa certe caratteristiche che tanto mi piacciono della personcina che sono diventata.
magari no.o magari avrei avuto solo delle cicatrici in meno,e un pò di serenità in più.ma non lo saprò mai.
NO.io quel giorno non avrò pietà,e sono certa che magari piangerò,perchè saprò che ormai quello che mi è stato negato non ci sarà più speranza di riaverlo. piangerò per me stessa,non per te.questo è poco ma sicuro.
per te io non ho più pietà .e non mi vergognerò a negarti -se mai me lo chiederai-il mio perdono.
io credo che lui,mentre diceva di averti perdonato,per potersi sentire un uomo migliore,non sia stato sincero fino in fondo...
sono abbastanza sicura di me stessa quando dico che non mi sentirò in colpa per i sentimenti che proverò.saranno solo l'inevitabile frutto di un rapporto malato.e non ho intenzione di ricordarti come un buono ed incompreso.siamo sinceri.se uno è una merda,lo puoi anche zuccherare,ma sempre una merda resta.ed io non so mentire...
3 commenti:
La vita che viviamo è a volte quella che ci piace, a volte quella che ci fanno vivere, a volte quella che ci costringono a vivere. Ma arrivati ad un certo punto, possiamo scegliere di vivere quella che vogliamo, o almeno possiamo provarci. Con le nostre cicatrici, certo, ma tenendo ben presente che la vita è nostra ed è una. Non vivere guardandoti alle spalle e contando i dolori che hai subito. Non ascoltare i tuoi rancori. Impara a non aspettarti nulla dagli altri, anche da coloro che avrebbero dovuto proteggerti. Perchè il mondo, ahimè, è pieno di anime malate. Urge telefonata quanto prima. Abbracci a chili.
non vivo di rancori,sono felice,si parlava per ipotesi.io conosco i miei polli,e non mi aspetto che facciano niente di diverso.non mi aspetto che uno un bel giorno mi dica"o,mio dio,mi sono reso di aver sbagliato tutto.puoi perdonarmi?"
perchè è una frase vuota che ho già sentito.ma non ha cambiato niente,anzi.e sono piuttosto sicura,che se dovessi risentirla non mi farebbe certo vibrare l'anima.io sono per la redenzione fatta coi fatti,no con le chiacchiere.
HO LETTO. SONO CON TE.
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