E' sempre molto difficile per me afferrare i pensieri e le mie emozioni. Troppi, tutti insieme, contrastanti, e se chiudo gli occhi, posso immaginarmi seduta in una piazza di qualche meta turistica, con decine di lingue diverse che si mescolano, ma sono sempre io, e le mie mille voci interiori, con tutti i progetti, le paure, gli impegni che sto prendendo nei confronti di me stessa, e del mondo.
sento l'urgenza di un cambio di rotta, di fare solo scelte che mi permettano di stare bene, dentro, ad uno strato profondo. E' un bisogno di semplicità e semplificazione.
E' come se dopo un lungo letargo che ha fagocitato anni di me e di ciò che potevo essere, qualcosa si sia svegliato dal torpore, e freme per esplodere. Complici di questo processo, sono stati una depressione disabilitante, la scelta di cambiare casa e vita, e il lockdown, che per il mondo ha coinciso con una pausa da tutto, mentre per me è stato l'esatto contrario. Per me un anno fa ha coinciso con l'epifania della consapevolezza.
Consapevolezza...
un passo alla volta sto scoprendo, o ritrovando la capacità di fare cose e affrontare situazioni, mentre prima subivo una vita che non mi apparteneva.
Mi rendo conto di quanto poco serva per creare un momento magico, indelebile, carico di emozione.
Ed è così che voglio continuare a vivere.
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